Dal Sublime all’Orrore
L’ultima estate dell’Europa
dedicato ai 100 anni dalla Grande Guerra
A cura di Augusto Golin e Giuseppe Cederna
con
Giuseppe Cederna
Musiche dal vivo di
Alberto Capelli, chitarre
Mauro Manzoni, flauti e sassofoni
Monologo con musica dal vivo
Durata: 80 minuti

Sarajevo. Domenica 28 Giugno 1914.
Quella mattina le piogge erano finalmente cessate e la foschia si era dissolta. Un sole sfavillante inondava di luce l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’Impero Austro‐ungarico, e la sua consorte la duchessa Sofia. Il terso e luccicante profilo di Sarajevo era punteggiato di minareti. Sarajevo contava ben 100 moschee e quasi altrettante chiese cristiane. Le sinagoghe, sebbene meno numerose, testimoniavano
una presenza ebraica. Una popolazione poliglotta, multinazionale, religiosamente variegata, aveva imparato a vivere in reciproca armonia, sotto qualsiasi bandiera.
Sono le 10 del mattino. Fra meno di trenta minuti due colpi di pistola sconvolgeranno quel  mondo.
Un effetto domino incontrollato. In pochi mesi Austria, Serbia, Russia, Germania, Francia e Inghilterra si dichiarano guerra.
E l’Italia?
L’Italia comincia a pensarci. Ma in realtà ci sta già pensando da molto tempo.

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